venerdì 5 marzo 2010

Allenatori, mestiere difficile…

Colgo al volo un interessante post di Educalcio, scritto da Roberto Alessio, sul ruolo degli allenatori, e vi ripropongo uno stralcio dell’articolo, che trovate integralmente qui.

(…) adoperiamoci sempre affinché gli adulti possano fornire sempre il buon esempio ai giovani, provando a:

  • Trasmettere ai nostri giocatori “insegnamenti” quali il rispetto, la sportività, lo spirito di identità e di appartenenza, valori cioè che vanno ben oltre il risultato di una competizione o campionato: questi valori non si dovranno mai sacrificare per aumentare il prestigio personale, poiché l'eventuale vittoria non è altro che il risultato di un lungo processo composto di componenti e variabili diverse.

  • Subordinare l'importanza del risultato alla salute ed all'integrità fisica dei giocatori: atleti in precarie condizioni, adolescenti che non si divertono agli allenamenti od in partita o vivono lo sport con angoscia e pressioni devono essere un pericoloso campanello d'allarme.

  • Tenere un comportamento improntato alla correttezza verso le numerose componenti del mondo del calcio: l'allenatore è, infatti, solo l'anello di una catena complessa che necessita della collaborazione attiva e partecipe di tutte le altre (atleti, dirigenti, genitori, direttori di gara, mass media).

  • Rispettare l'atleta nelle diverse realtà in cui si estrinseca la sua personalità e che possono, a volte, influire quantitativamente e qualitativamente sulla prestazione sportiva: così, ad esempio, il gioco del calcio non deve mai impedire all'allievo di ottenere buoni risultati a scuola o coltivare, nel limite del possibile e senza essere troppo dispersivi, altri interessi personali.

  • Essere partecipe, insieme alle ulteriori componenti che ruotano intorno al ragazzo (famiglia, scuola, religione), sempre nel rispetto dei reciproci ruoli, all'educazione ed alla crescita dell'individuo: segnaliamo dunque gli eventuali disagi, prendiamo atto delle difficoltà incontrate dall'allievo valutando la sua prestazione anche alla luce di queste ultime, concordiamo soluzioni positive attraverso un sereno confronto con la famiglia.

  • Rispettare, difendere ed insegnare ai propri allievi le regole del gioco del calcio, con particolare attenzione nell'evitare di ottenere vantaggi attraverso l'insegnamento consapevole di comportamenti antisportivi: insegniamo, prima di tutto all'uomo ad “essere uomo”, solo successivamente a “fare il calciatore”.

Enrico

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